Intervista Marco Angelini
Buongiorno caro Marco,
con te ci avventuriamo nel mondo del calcio a 5, ripercorrendo attraverso le testimonianze dei protagonisti, la storia di questo giovane sport, che solo negli ultimi anni ha ottenuto il suo riconoscimento di disciplina sportiva, libera ed indipendente dal mondo del calcio. Ma perché questo sport abbia un seguito ed una sua proficua diffusione è importante che si conosca la sua storia fin dagli albori.
Il percorso che intendiamo intraprendere sarà un misto di piccoli frammenti, vive testimonianze, statistiche e risultati, perché i giovani atleti, che intraprendono il Calcio a 5 o Futsal, conoscano diffusamente i campioni nazionali ed internazionali che negli anni hanno dato lustro a questa disciplina. In fondo se il calcio ha avuto ed ha tuttora i suoi campioni, da Pelè a Di Stefano, da Cruiff a Beckembauer, da Maradona, a Zico e Platini, fino agli attualissimi Messi e Cristiano Ronaldo, anche il Futsal ha ed ha avuto i suoi campioni, sicuramente sconosciuti alla grande platea, ma con gli stessi meriti dei più noti campioni del mondo del calcio. Tra questi campioni c’è anche il tuo nome caro Marco e con te vogliamo iniziare questo percorso di conoscenza.
Allora, Marco… Quando e come è iniziata la tua avventura nel Calcio a 5?
Nel 1992, sono stato chiamato nel Torrino per la categoria juniores da un mio amico; ho cominciato così … un po’ per caso.
Dopo qualche mese, l’allenatore della prima squadra mi chiamò per l’incontro Torrino – Bnl (big match dell’epoca) causa un virus influenzale che aveva messo KO parecchi giocatori. Da quel momento è iniziata in maniera concreta la mia avventura. Dopo quel match sono rimasto nel gruppo della prima Squadra ad allenarmi, mentre nei weekend continuavo a giocare con il gruppo della Juniores e della Under 21.
Come si è evoluto il calcio a 5 in questi anni?
Come pochi altri Sport!! È cambiata la superficie di gioco, il pallone, la velocità e l’intensità di gioco e tanto altro ancora. Dall’avvento degli Oriundi si è notevolmente innalzato il livello di gioco (con i pro e i contro) sia a livello tecnico che a livello fisico.
Quali soddisfazioni hai ricevuto da questo sport?
Ho provato emozioni indescrivibili, quando all’apice della mia carriera conquistavo tre volte il titolo di Campione d’Italia, vincendo contemporaneamente tre volte la Coppa Italia. I successi poi portarono le prime convocazioni in Nazionale fino a giocare il match che sognano tutti i giocatori di calcio, Italia – Brasile, oltre che la Uefa Futsal Cup. Intorno al Futsal ho costruito la mia vita; sono stato fortunato perché è diventata anche la mia professione, prima da giocatore, poi da allenatore ed infine da direttore tecnico di settore giovanile.
È attraverso questo gioco che ho potuto conoscere e girare il mondo.
Elencare tutte le mie soddisfazioni è difficile, perché questo sport fatto di collaborazione e condivisione di permette di conoscere ed approfondire amicizie che durano in eterno.
Attualmente vivo soddisfazioni immense nell’Insegnare/Formare i ragazzi nella Scuola Calcio dello Sporting Club Marconi – Capitolina; attività che svolgo con “passione e dedizione”. Spero che i miei ragazzi possano sentire il mio entusiasmo e possano vivere le stesse emozioni che ho provato io nella mia lunga carriera. Vorrei trasmettere tutto questo ai miei ragazzi.
Cosa ti senti di dire ad un ragazzo che vuole imparare questo sport?
Questo gioco, particolarmente complesso, ha qualità particolari. Come il calcio, anche il Futsal procura la stessa soddisfazione e piacere per chi lo pratica. La condivisione di obiettivi e il gusto per i risultati raggiunti sono eguali nello spirito e nell’intensità al calcio a 11.
Ma nel calcio a 5 c’è uno sviluppo più forte ed esplosivo dell’intelligenza creativa. Attraverso il gioco il “giovane calciatore” può crescere sperimentando il sé ed il rapporto con gli altri. In qualunque momento e situazione può sentirsi capace di fare, di raggiungere obiettivi immediati, senza attendere anni prima di provare una soddisfazione individuale.
Ai ragazzi mi sento di dire quello che provo io… “Se ci piace una cosa, perché non farla al massimo delle nostre possibilità? Vedere poi dove si arriva, ricordando sempre che si tratta sempre di un gioco.
Quali iniziative dovrebbero intraprendere le società a livello giovanile per contribuire alla crescita del Movimento?
A. De Saint Exupéry diceva che: “Se devi costruire una nave, non radunare uomini per raccogliere la legna e distribuire compiti, insegna loro la nostalgia del mare”.
Al giorno d’oggi è importante saper motivare i ragazzi, con il giusto livello di attenzione ed equilibrio, tra lavoro ed armonia … appassionandoli!!
A mio modesto parere, le Scuole Calcio dovrebbero uscire da schemi mentali ormai antichi; è fondamentale capire come i ragazzi cambiano giorno dopo giorno; scoprire che hanno altri modelli di riferimento dalle sole Istituzioni scolastiche e dal rapporto familiare in genere. Come allenatori/dirigenti è nostro compito sforzarci per comprendere ed apprezzare le loro esigenze. Anche la Scuola Calcio è un potenziale agente di Formazione (come la Scuola, come la Famiglia) e ci si deve adeguare a nuovi modelli Educativi.
La Federazione potrebbe essere un elemento di forza, valorizzando di più i settori giovanili, con la Formazione dei tecnici ed una tutela maggiore verso l’uso e la gestione delle strutture sportive.
È necessario un cambiamento radicale perché il mondo prosegue senza sosta e chiede a tutti noi una forte capacità di adattamento; non si tratta più di menti giovani e menti mature, si tratta di parlare tutti lo stesso tipo di linguaggio.
Marco ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato. Hai toccato molti punti importanti; tutti meritano un approfondimento. Se sei d’accordo torneremo a disturbarti per riprendere molti dei temi che oggi abbiamo appena accennato.
Sarò ben lieto di rispondere alle vostre domande.
Grazie Marco!
Grazie a voi!